Scopri come sfruttare la correlazione valutaria come un investitore istituzionale
[VA DOVE TI PORTANO GLI ISTITUZIONALI…]
No, non è la parodia del film italiano del 1996 “Va dove ti porta il cuore”, ma bensì il mantra che deve accompagnarti sempre durante la tua operatività.
Come già anticipato in un post del 10 Settembre, al rientro dalle vacanze estive gli investitori istituzionali sembrano aver iniziato a rianimare il mercato valutario. In questa seconda metà di 2018 i Big Boys sono particolarmente impegnati a shortare il dollaro Australiano AUD.
No, non c’è nessuna antipatia gratuita verso canguri e boomerang, per pura curiosità ti faccio sapere che nelle “stanze dei bottoni” delle grandi banche d’affari i motivi dietro questa visione ribassista sono principalmente tre:
- Guerra commerciale USA-CINA: il gigante asiatico è il principale sbocco per l’export Australiano (circa 30%). Le diatribe tra le due superpotenze non stanno facendo altro che aumentare la pressione sull’AUD, che essendo pure uno strumento che esprime il sentimento risk-off degli investitori ha risentito anche delle tensioni nei vicini mercati emergenti come India e Indonesia.
- Mercato dei minerali ferrosi: l’iron ore non ha ancora preso una direzione precisa, e si mantiene ancora tra i max-min degli ultimi due anni (circa 69.24$), lontanissimo dai livelli di inizio 2014 (120-130$). Perché l’iron ore è cosi importante per l’AUD ? Beh, esso rappresenta la maggior parte dell’export Australiano (circa il 25%), pertanto quando la richiesta di questa materia prima cresce, sale anche la domanda di dollari Australiani per finanziarne l’acquisto. E prova ad indovinare chi è il cliente principale dei produttori Australiani? Esatto, ancora una volta la Cina, che lo ha utilizzato in enormi quantità durante il boom edilizio ormai passato, e per costruire le principali infrastrutture del Paese.
- Divergenza tassi d’interesse: le banche centrali di Australia e USA stanno attuando una politica dei tassi d’interesse totalmente divergente. La RBA dovrebbe mantenere i tassi d’interesse al minimo storico del 1.5%, mentre la FED è ormai dal 2015 impegnata in un loro graduale aumento. Tassi di interesse più elevati offrono ai creditori un rendimento più elevato rispetto ad altri paesi.
COME SI STANNO COMPORTANDO GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI?
Tutti questi motivi, che a te e me interessano relativamente, si riflettono nel posizionamento di hedge fund e altri grandi speculatori, che da Maggio in poi (quando erano ancora posizionati long su AUD), hanno completamente invertito la rotta fino ad accumulare 71.7K posizioni net short.
Quando i Big Boys decidono di mettere davvero mano al portafoglio ed investire, lo fanno investendo su gruppi di asset, quindi shortando l’AUD, entreranno long su altre valute contro la moneta Australiana, e sfruttando l’effetto correlazione che esiste tra diversi strumenti, in questo caso il dollaro neozelandese NZD.
I nostri indicatori proprietari hanno già rilevato questa pressione bearish da qualche tempo ormai, e individuato chiaramente il flusso di liquidità mosso dagli istituzionali, segnalato dalle rotture dei minimi del 2017 da parte di AUD contro altre valute, come nel caso della quattro coppie sotto:
Ora chiediti: non è meglio seguire il flusso degli investimenti dei Big Boys e tradare dalla loro parte (pensa a quante possibili coppie valutarie ci sono con AUD e NZD), piuttosto che cercare di analizzare inutilmente centinaia di grafici “illiquidi” al giorno e limitare il tuo mercato alla solita EURUSD come suggerito da tanti broker e presunti guru?
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